La Terapia Cognitivo Comportamentale è attualmente considerata il trattamento d’elezione per i disturbi alimentari negli adulti e tarda adolescenza. Tuttavia è alto il tasso di drop out iniziale e circa il 50% dei pazienti, al termine del trattamento, continua a presentare comportamenti alimentari disadattivi (Fairburn et al.,1993). Una delle ipotesi per spiegare questo dato sottolinea la difficoltà, in queste pazienti, nella gestione delle emozioni negative e interpreta la disregolazione emotiva come un fattore di vulnerabilità allo sviluppo dei comportamenti di abbuffata. I pazienti con binge eating e/o purging sono carenti di abilità per la gestione adattiva ed efficace degli stati emotivi Le abbuffate e i comportamenti di compenso hanno la funzione di influenzare, cambiare o controllare le emozioni dolorose, producendo un sollievo temporaneo dalle emozioni dolorose. Il Binge eating può scatenare emozioni secondarie come la vergogna e la colpa che possono a loro volta generare ulteriori episodi di binge e/o purging.
Numerose ricerche sperimentali
confermano la stretta associazione tra difficoltà nella gestione delle emozioni negative e i comportamenti di abbuffata (Telch & Agras, l996; Chua, Touyz, Hill, 2004). Per intervenire sulle difficoltà di regolazione emotiva che caratterizzano la Bulimia Nervosa e il Disturbo da Alimentazione Incontrollata (DAI) occorre dunque un approccio focalizzato su queste specifiche difficoltà.
La Terapia Dialettico-Comportamentale (Dialectical Behavior Therapy, DBT), sviluppata da Marsha Linehan per il disturbo borderline di personalità, è attualmente la terapia più completa ed empiricamente validata per il trattamento della disregolazione emotiva. Recenti evidenze sperimentali mostrano l’efficacia di una versione adattata della DBT per il trattamento della Bulimia Nervosa e del DAI in adulti a adolescenti (Safer et al., 2001; Safer et al., 2010; Telch et al., 2001) Per quanto riguarda invece l’AN, Thomas Lynch ha modificato la DBT standard di Marsha Linehan per applicarla a pazienti anoressiche, resistenti alla terapia cognitiva-comportamentale (CBT): il modello Radically Open Dialectical Behaviour Therapy (RO-DBT) (Lynch, T.R., Gray, K.L., Hempel, R.J., Titley, M., Chen, E.Y., O’Mahen, H.A., 2013). Se nei BED e nella BN sono centrali la disregolazione emotiva, nell’AN sono la solitudine emotiva e il distacco dagli altri le caratteristiche prevalenti; l’esterno è vissuto come minaccioso, la risposta adottata è l’ipercontrollo emotivo e comportamentale per evitare errori e quindi criticismi, queste pazienti hanno una bassa consapevolezza delle proprie emozioni e stati somatici, una ridotta espressione delle emozioni soprattutto negative e difficoltà nel riconoscimento delle stesse negli altri. L’obiettivo della terapia RODBT è il miglioramento della sicurezza sociale e della consapevolezza somatica degli stati interni. Nel contratto terapeutico viene esplicitato che il disturbo alimentare e i comportamenti maladattivi sono ostacolo al raggiungimento degli scopi esistenziali, la realizzazione dei valori e desideri, il focus è sul disagio personale, i comportamenti restrittivi sono obiettivo secondario e prerequisito, se mettono a rischio la vita del paziente. Gli obiettivi sono facilitare l’ingaggio e motivare al trattamento, diminuire i comportamenti di grave ipercontrollo e l’isolamento sociale (Lynch, T.R., 2018; Chen, E.Y., Segal, K., Weissman, J., Zeffiro, T.A., Gallop, R., Linehan, M.M., Lynch, T.R. (2015).
Dettagli ECM
Codice: 307312 | Categoria: FAD | Crediti: 3 |
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Dott.ssa Annadele Pes
Dott. Stefano Lucarelli