CORSO

I DISTURBI DEL SONNO NEL PAZIENTE NEUROLOGICO CON SINTOMI DEPRESSIVI

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07 luglio 2021

I disturbi del sonno hanno, di recente, ridestato vivo interesse da parte della classe medica e degli organismi preposti alla tutela della salute e dell’opinione pubblica in considerazione del fatto che varie evidenze scientifiche hanno dimostrato l’importanza che essi rivestono sulla salute psicofisica degli individui, il loro significato quali sintomi precoci o anticipatori di importanti malattie neurodegenerative, nonché il loro effetto peggiorativo come fattori di comorbidità nel contesto di malattie neuropsichiche e internistiche.
Secondo le stime dell’OMS circa il 30% della popolazione presenta problematiche correlate al sonno con impatto sulla qualità di vita e rischi per la loro sicurezza personale e sociale, in particolare in rapporto a livelli eccessivi di sonnolenza diurna. È emergente la nozione del possibile effetto negativo dell’insonnia sulla salute psichica con possibile sviluppo di disturbi dell’umore, su quella cardiovascolare e metabolica.
La presenza di insonnia nella depressione è associata ad un quadro depressivo più severo. Alcuni studi suggeriscono, inoltre, che le persone con insonnia hanno un rischio tre volte maggiore di sviluppare la depressione rispetto a coloro che hanno una buona qualità del sonno.
Inoltre, è un dato ormai consolidato quello secondo cui la sindrome da Apnee ostruttive notturne rappresenti un fattore di rischio indipendente per le patologie cardio e cerebro vascolari acute e croniche. Alcuni disturbi del sonno sono oggi considerati sintomi precoci nella Malattia di Parkinson e nella Malattia di Alzheimer, patologie parasonniche, come il Rem Behaviour, possono precedere di anni lo sviluppo di Malattia di Parkinson e Parkinsonismi.
L’alta prevalenza delle patologie del sonno, la loro eterogeneità e trasversalità, con alta percentuale di comorbilità, fa sì che la loro diagnosi sia spesso meno semplice di quanto si creda e che l’approccio terapeutico sia da adeguare opportunamente alle singole situazioni cliniche.