CORSO

PSICOSI ED ETA' DELLA VITA. ESORDIO, RIACUTIZZAZIONE, CRONICITA'

PARTECIPANTI: 50

10 giugno 2022 ‒ 10 giugno 2022

For all my life, I've been pursued
You'd be afraid if you could feel my pain
And if you could see the things I am able to see.
Muse, The Dark Side

Nella psicosi schizofrenica, termine coniato da Bleuler per indicare la “mente divisa” in conseguenza del massiccio uso della Spaltung (scissione), come primitivo meccanismo di difesa, si giunge alla dissociazione e frammentazione dell’Io. La base di sicurezza soggettiva e intersoggettiva dell’Io nel mondo vacilla; messe “fra parentesi le valenze abituali del mondo” (B. Callieri, 1972), il comune senso delle cose, il contatto con la realtà, si smarriscono. Vi è un profondo dolore nella psicosi schizofrenica e nell’esordio di questa, “un dolore caratterizzato da una profondissima angoscia, da un terrore senza fine per la perdita di sé, per la perdita della percezione di sentirsi separato dal mondo esterno” (E. Torre, 1997, 2018).
Dall’epoca delle prime descrizioni degli psicopatologi, sicuramente sono oggi disponibili maggiori strumenti terapeutici per la cura delle psicosi, che tuttavia rimangono patologie gravi, con un decorso cronico, con un impatto profondo sull’esistenza dell’individuo, proprio per la disgregazione della personalità che ne consegue. L’esordio si colloca in età per lo più giovanile, in particolare nel sesso maschile, e l’andamento vede una alternanza di fasi di acuzie e di remissione di varia entità. Di qui dunque l’importanza di dare attenzione non soltanto alla precoce intercettazione degli esordi, per ridurre al minimo la durata della psicosi non trattata nell’ottica del miglioramento della prognosi, ma anche all’intreccio tra la storia di vita del paziente e la storia della sua malattia, attraverso riacutizzazioni e cronicità. Di qui anche l’importanza di tenere sullo sfondo l’importanza di accostarsi al “fatto psicopatologico” al fine della comprensione «[della] natura e [delle] modalità di esistenza che esso ci rivela», (E. Minkowski, 1966), e la consapevolezza del fatto che anche i sintomi psicotici “contengono un nocciolo significativo. Nascondono una personalità, la storia di una vita, speranze e desideri”, (C.G. Jung) cui è possibile accostarsi riconoscendo che “esiste dentro di noi la possibilità di fare esperienza di qualsiasi cosa” e che “la possibilità dell’esperienza ci apre le porte verso la comprensibilità” (E. Torre, 1997, 2018).

Dettagli ECM

Codice: 352397 Categoria: RES Crediti: 6.6
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Sede:
Università del Piemonte Orientale
Via Solaroli, 17

Responsabile Scientifico:
Patrizia Zeppegno

Faculty:
Giuseppe Blasi
Paola Bossi
Massimiliano Buoli
Giorgio Di Lorenzo
Giovanni Martinotti
Paola Rocca
Eugenio Torre
Patrizia Zeppegno

Tutor:
Giovanni Martinotti
Carla Maria Gramaglia
Alessandro Feggi
Marco Rudoni
Eleonora Gambaro
Roberta Valsesia