CORSO

TERAPIA DELLE INFEZIONI FUNGINE SISTEMICHE IN PAZIENTI RICOVERATI IN TERAPIA INTENSIVA

PARTECIPANTI: 15

21 settembre 2022 ‒ 26 ottobre 2022

Le infezioni fungine invasive (IFI) sono una delle principali cause di morbilità e mortalità nei pazienti critici. Quasi l'80% delle IFI è dovuto a Candida spp., che è il terzo microrganismo isolato più comune nell'unità di terapia intensiva (ICU) Le candidosi invasivei sono caratterizzati da un'elevata mortalità grezza, che varia dal 25 al 60%, sebbene fortemente influenzata dalle condizioni sottostanti e dalla presenza di sepsi e shock settico. L'Aspergillus è il secondo più comune causa di IFI in terapia intensiva. È difficile valutare l'esatta incidenza dell'aspergillosi polmonare invasiva (IA) in pazienti critici non neutropenici, a causa delle difficoltà nella stratificazione del rischio e nella diagnosi. Tuttavia, è in aumento ed è probabilmente più alto di quanto si pensasse in precedenza (Taccone et al. 2015). Dati recenti hanno cambiato la nostra comprensione e visione della gestione sia di IC che di IA nei pazienti non neutropenici. La mucormicosi un tempo malattia molto rara, è sempre più diffusa, e si verifica principalmente in pazienti con diabete mellito non controllato, individui immunocompromessi o pazienti precedentemente sani con trauumi o ustioni contaminate da mucorales. Un'alta percentuale di casi viene diagnosticata in terapia intensiva. L’armamentario terapeutico si è arricchito negli anni con sempre nuove ed efficaci saoluzioni. L’uso degli antifungini deve tenere conto da un lato dell’efficacia ma anche della tollerabilità. I Pazienti con infezioni fungine sistemiche son ad alto rischio di compromissione d’organo che possono compromettere la sopravvivenza